Sono appena tornato (in realtà era ieri, ndr) dalla presentazione del libro di Loretta Napoleoni “Democrazia Vendesi”. Una lettura che mi sento di consigliare caldamente visto il momento critico che sta attraversando la nostra democrazia italiana. O almeno, quel poco che ne rimane di questa democrazia sempre più debole e deteriorata.
Da segnalare la presenza, accanto alla scrittrice, di Claudio Borghi, un noto economista nonchè editorialista de Il Giornale, che ha supportato l’autrice per la trattazione della parte più strettamente economica della presentazione.
Il libro contiene una serie di interessanti riflessioni sulla natura stessa della crisi. Sembra che essa non sia più legata ad un’oppressione per mano di dittatori, ma un’evoluta forma di oppressione data dai debiti. Si approfondisce il concetto di come l’euro venne creato per un’Europa a due velocità: una del nord ricca e una del sud coloniale e depressa. Di come la spirale distruttiva che sta coinvolgendo i paesi mediterranei non è casuale ma è decisa da i burocrati di Bruxelles. La commissione europea, non trattandosi del Parlamento europeo democraticamente eletto, è formata da burocrati eletti da nessuno. Questa tecnocrazia, non eletta e sulla quale non abbiamo nessun controllo, decide la il futuro dei cittadini europei. Le misure che vengono decise sono sempre le stesse: tagli e sacrifici. In parole povere, quello che vengono chiamate politiche di austerity. Che tipo di democrazia può mai essere questa?
Oltre ad approfondire interessanti tematiche diffusamente trattate da altri autori e molto tragicamente attuali, il testo si concentra sul fornire delle soluzioni possibili. Per l’autrice basterebbe, a titolo di esempio, riscoprire l’immenso potenziale delle nostre economie locali, organizzare forme alternative di finanziamento, creare una nuova partnership mediterranea.
Testualmente: “ il futuro, come già profetizzava Keynes, ha bisogno di soluzioni che rendano obsoleto il presente”.
Assolutamente da segnalare il relativo sito di democrazia vendesi. Tra le varie particolarità del sito, sono presenti le date del tour di presentazione del libro, dei video, ma soprattutto l’idea di allargare la mobilitazione per la democrazia a tutti i lettori.
Parafrasando il manifesto presente sul sito:
“Ci siamo dimenticati che i padri fondatori di questa democrazia non avevano la scorta né le auto blu (o carrozze blu) ma venivano picchiati e incarcerati dai fascisti; nessuno di loro aveva un programma radiofonico e veniva pagato cifre da capogiro per far parlare gli amici della casta.
I padri fondatori erano gente come noi, cittadini che sognavano un Paese civile dove poter far crescere i figli e godersi una vecchiaia tranquilla.
Il divismo alla Berlusconi ha talmente tanto contagiato l’Italia che la gente ormai pensa che solo “chi conta” può fare qualcosa.
E invece è vero esattamente il contrario: se De Gasperi o Gramsci avessero pensato quello che molti italiani oggi pensano, quel periodo buio non sarebbe mai finito.
Abbiamo una possibilità grande: quella di cancellare questi anni altrettanto bui. Non abbiamo avuto una guerra, ma questa crisi ne ha avuto in molti modi gli stessi effetti, ha fatto tante vittime, ha distrutto certezze e sistemi produttivi.
Ora comincia la ricostruzione, che dipenderà dalla nostra capacità di immaginare, di creare un futuro migliore.
Oscuriamo il televisore, non ascoltiamo il richiamo dei tirapiedi della casta ma apriamo la porta al nostro vicino e sediamoci con lui per scambiarci opinioni e idee.
Riscopriamo la nostra dimensione civile.
Abbiamo, con la rete, un mezzo nuovo e straordinariamente efficace per farlo.
La crisi, la dittatura, la violenza possono essere fermate, riappropriandoci della nostra intelligenza collettiva.
Non siamo soli, siamo in tanti e allora uniamoci!”
In sostanza il testo in oggetto, se non è un libro da non perdere assolutamente, è sicuramente una lettura molto interessante.
Abbiamo avuto modo anche di conoscere di persona Loretta Napoleoni la sera stessa, ad una cena a cui ci ha inviato Gaetano la Legname di Arcipelago Scec e quindi conoscerla di persona. E’ una persona squisita, con una sensibilità che sentiamo molto vicino alla nostra, una persona amichevole e questo non lo abbiamo sperimentato molte volte delle persone di punta che abbiamo seguito nelle varie presentazioni e meeting a cui abbiamo partecipato.
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